Ad Iglesias il Giovedì Santo è un giorno tra i più importanti della Settimana Santa.
Si commemora l'ultima cena, l'istituzione
dell'Eucarestia, del sacerdozio: l'inizio della Passione di Gesù.
E' un giorno
denso di avvenimenti e di significati: due Messe battono il tempo di questa
lunga giornata: al mattino quella del Crisma (in cattedrale) e alla sera, in tutte la chiese, quella "in Coena Domini".
Al termine, in tutte le Chiese,
si legano le campane (si scioglieranno nel Gloria della veglia pasquale del Sabato
santo), il Santissimo Sacramento viene solennemente riposto in una cappella
laterale riccamente addobbata, l'altare della reposizione o "Sepolcro", come
comunemente viene chiamato ed infine si esce per la visita alle chiese, o
meglio a tali altari dove il Santissimo Sacramento è solennemente esposto.
L'addobbo, oltre a veli, tappeti, fiori e candele prevede "Su Nenniri", vasi nei quali all'inizio della Quaresima vengono seminati grano e
lenticchie. Essi cresceranno in perfetta oscurità dando un fogliame
bianco-giallastro, arruffato e ricadente per le lenticchie ed eretto per il
grano. L'effetto, a parte le vecchie reminiscenze che li riporta ai giardini di
Adone, è quello di mitigare il colore dei fiori e dei tessuti, quasi
riordinandone la quantità e rendendola attinente al particolare momento.
E' tarda sera quando dall'Oratorio del Santo Monte, la Chiesa di San Michele, esce la processione della Addolorata (la Madonna che cerca Gesù prima di essere arrestato è il significato che la pietà popolare attribuisce a questa secolare pratica).
La Processione, il cui arrivo è annunciato dal suono dei "Matracconis" (congegni di legno che ruotano intorno ad una rotella dentata provocando un rumore simile ad un gracidio) vede all'inizio il tamburo, suonato con un particolare ritmo tradizionale, la cui origine si perde negli anni, seguito dalla Croce dell'Arciconfraternita. Subito dopo la Croce è la volta dei bambini, di entrambi i sessi, fino ai 12-13 anni di età, vestiti con l'abito tradizionale dei "Baballottis", e dell'Associazione del Santissimo Sacramento. Poi è la volta della Banda Musicale G.Verdi di Iglesias, che accompagna il rito con antiche marce funebri, seguiti dai giovani iglesienti con l'abito dei "Babbalottis". Infine il simulacro dell'Addolorata, accompagnata come sempre dai confratelli del Santo Monte.
I "Baballottis" sono i protagonisti
della Settimana Santa iglesiente: bianchi, incappucciati, senza volto e senza tempo, si
materializzano in questo giorno; di tutte le età, qualcuno ancora in braccio,
qualche altro già nonno da parecchio tempo. Essi invadono le vie del centro
storico già prima delle processioni delle quali sono i protagonisti.
Il loro
appellativo (in sardo animaletto, piccolo insetto), è avvolto nel mistero ma il
loro abito ricorda molto quello degli antichi Disciplinanti o "Batus" in
spagnolo. E' un abito penitenziale quindi, da indossare solo durante la Settimana Santa.
La processione si snoda per le vie del centro storico, e ad ogni
Chiesa in cui è allestito un Altare della Reposizione si ferma per permettere
l'ingresso nella Chiesa della Croce della Confraternita, della croce
dell'Associazione del Santissimo Sacramento e del simulacro
dell'Addolorata.
- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di informazioni tratte dal web.
- Foto a cura di Marco e Giampiero Eltrudis.